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Vendere casa da privato in Brianza: l’esperienza di un venditore

L’esperienza di questo venditore è reale e, con il suo accordo, abbiamo deciso di condividerla perché pensiamo possa essere utile a chi si trova nella stessa situazione: vendere casa da privato in Brianza.

L’esperienza di Simone nella vendita del suo appartamento a Vimercate

Perché avevo deciso di vendere casa da solo

Circa quattro anni fa ho avuto la necessità di trasferirmi a Milano nella zona dove avevo trovato il mio nuovo lavoro. Fino a quel momento avevo abitato con la mia famiglia in appartamento a Vimercate. Era una bella casa con un terrazzino, un bell’affaccio, un box e una cantina.

I nostri bambini erano ancora piccoli e io e mia moglie avevamo deciso di trovare come prima cosa una nuova casa dove spostarci. Subito dopo avremmo messo in vendita la casa in Brianza. Sapevamo che per non perdere il bonus prima casa avremmo avuto dei tempi limitati per riuscire a vendere ma eravamo ottimisti e in fondo ci eravamo informati bene in internet su come vendere una casa velocemente. Ci sentivamo tranquilli, avevamo deciso che ce ne saremmo occupati noi e avremmo venduto privatamente senza agenzia, così potevamo risparmiare.

Non ci eravamo preoccupati di capire quanto valesse veramente in quel momento l’appartamento di Vimercate, non avevamo chiesto alcuna valutazione immobiliare. Avrei capito dopo che quello era stato il nostro primo passo falso .

Avevamo trovato facilmente la nostra nuova casa a Milano, il prezzo era abbastanza alto ma ci eravamo innamorati di quell’appartamento e poi mi dicevo: “arriveranno i soldi della vendita della  casa a Vimercate”. Anche con il mutuo era andato tutto secondo i piani. Quella di Vimercate era una casa ereditata da mia mamma due anni prima richiedendo in fase di successione le agevolazioni fiscali prima casa. Non avevo mutui accesi e la banca aveva dato il via libera all’erogazione una volta fatta la perizia.

Inizia l’avventura: vendo casa da privato a Vimercate

Firmato il rogito ci eravamo trasferiti con calma nel nuovo appartamento a Milano con i bambini un po’ spaesati ma contenti.

Prima di iniziare ad occuparci della vendita della casa in Brianza avevamo aspettato qualche mese, ora mi dico un po’ troppo, le cose da fare erano tante e il nuovo lavoro non mi lasciava molto tempo da dedicare alla vendita. Erano già trascorsi due mesi da quando avevamo firmato l’atto di compravendita e iniziavo a sentire l’urgenza di mettermi all’opera per vendere, ma in fondo cosa ci voleva per vendere casa da solo?

A QUANTO VENDO L’APPARTAMENTO ?

Un’inquilina nel condominio di Vimercate mi aveva detto che suo figlio era interessato ad acquistare il mio appartamento quindi c’era un acquirente! Non volevo pagare un’agenzia, mi sembrava una perdita di soldi, potevo cavarmela da solo, però ne avevo comunque chiamata una per chiedere una valutazione perché effettivamente mi ero reso conto di essermi basato solo su quello che avevo visto online sui portali immobiliari.

Quando l’agente immobiliare, dopo aver visionato l’appartamento, mi aveva comunicato la valutazione immobiliare ero rimasto veramente sorpreso: come poteva valere così poco l’appartamento? Era la casa dei miei genitori e aveva anche un box: non poteva valere così poco!

Avevo allora chiamato altre due agenzie immobiliari in Brianza, ma anche la loro valutazione era stata la stessa, si discostavano al massimo di 5.000 euro in più o in meno.

Ero convinto del valore che aveva la mia casa a Vimercate e non avevo certo intenzione di svenderla, avevo il mio prezzo in testa e quello sarebbe stato, non un euro di meno.

Mi ero accordato con il mio acquirente per mostrargli la casa, lui viaggiava spesso per lavoro e aveva rimandato la visita per ben tre volte, che significava perdere altre tre settimane ma in fondo avrebbe comprato casa (ne ero certo) quindi non lo vedevo come un problema.

PENSAVO CHE SISTEMARE LA CASA PRIMA DI VENDERLA FOSSE UNA PERDITA DI TEMPO

L’appartamento era rimasto nello stato in cui lo avevamo lasciato il giorno del trasloco con i mobili che avevo tenuto che erano di mia madre. Non avevo perso tempo a sistemarlo perchè mi dicevo: “chi vuole la casa se la sistemerà da sè !”.

L’incontro con Giulio mi aveva molto demoralizzato. Mentre sua mamma era entusiasta della casa, lui mi era sembrato deluso. Forse erano i mobili vecchio stile, forse avrei dovuto farli sparire prima e dare una bella imbiancata alle pareti come avevo letto più volte nelle mie ricerche online alla ricerca di consigli utili per vendere casa da privato. Forse era stato il prezzo: Giulio lo aveva ritenuto troppo alto, avevo avuto questa impressione dalle sue parole.

Mi avrebbe offerto addirittura meno di quanto le tre agenzie immobiliari mi avevano detto. Pazzesco !

  • La questione fu chiusa lì: io non intendevo scendere di prezzo e lui non intendeva salire.
  • Dovevo trovare un altro acquirente.

CHE FATICA LE VISITE DEGLI ACQUIRENTI ALLA CASA DA VENDERE

Mi trovavo ad aver già usato tre mesi e mezzo dei 12 a disposizione. A quel punto, un po’ in ansia e anche un pò dubbioso, avevo deciso di dare una ripulita all’appartamento nel weekend con mia moglie e di fare qualche fotografia. Tornato a casa avevo pubblicato un annuncio su tutti i portali immobiliari che conoscevo e anche su siti multi prodotto. Avevo impiegato molto più tempo di quanto pensassi.

La mattina seguente avevo iniziato a ricevere messaggi, chiamate a anche email. Insomma come primo giorno non era affatto male! Mi dicevo: “hai avuto ragione a non abbassare il prezzo e a fare tutto da solo!”.

Al lavoro non potevo occuparmi delle telefonate quindi se ne sarebbe occupata mia moglie. L’unico momento possibile per mostrare l’appartamento agli acquirenti era il weekend successivo perché non era possibile conciliare in altro modo tutti i nostri impegni lavorativi e familiari. Un altro aspetto che avevo sottovalutato: il tempo a disposizione.

Quel fine settimana, di tutte le persone che avevano chiamato (circa dieci in una settimana) se ne erano presentate solo sei:

  • in tre avevano chiamato poco prima dell’orario stabilito per dire: uno che si scusava ma non erano più interessato perché aveva visto il condominio da fuori e non gli piaceva, l’altro che aveva avuto un imprevisto e l’altro ancora che aveva riflettuto sul prezzo ma era troppo alto;
  • il quarto non aveva nemmeno chiamato per avvisare (mia moglie era ovviamente furiosa, con tutte le cose che aveva da fare!).

Le sei visite mi erano sembrate molto buone, tutti erano molto interessati (o almeno a me sembrava), una coppia giovane in particolare era veramente entusiasta.

Dalla settimana seguente le richieste di vedere la casa erano quasi scomparse: in media chiamava una persona o al massimo due alla settimana. Mostravo la casa nel weekend, a volte mi toccava tornare sia sabato che domenica. A un certo punto non aveva più chiamato nessuno ed erano passati altri 2 mesi da quando avevo pubblicato il mio annuncio.

ARRIVA UNA PROPOSTA D’ACQUISTO E INIZIA LA LUNGA ATTESA

La giovane coppia del primo weekend all’improvviso si era rifatta viva con una proposta d’acquisto. Offrivano ben € 30.000 in meno, io non volevo accettare ma mia moglie mi aveva convinto ad accettare, se pur a malincuore, perché il tempo iniziava a diventare poco e avevamo perso quasi un altro mese tra vacanze di Natale e i continui rinvii degli appuntamenti da parte delle persone “interessate” che forse, mi dico ora, erano solo curiosi.

Ero rimasto d’accordo con la coppia interessata che gli avrei inviato i documenti della casa che loro avrebbero portato in banca per chiedere un mutuo. Non gli avevo chiesto nessuna informazione sulla loro situazione economica, insomma mi imbarazzava farlo e poi mi sembravano a posto, sapevo solo che lavoravano. Dopo altre tre settimane mi avevano direttamente dalla banca per chiedermi dei documenti che mancavano e che avrei dovuto richiedere all’ufficio tecnico del comune. Mi attivai immediatamente ma impiegai altre tre settimane per avere quello che avevo richiesto.

Alla fine non è andata bene: il perito incaricato dalla banca era uscito a fare i rilievi e dopo un’ulteriore attesa la banca aveva negato il mutuo.

CI CONSIGLIANO UN’AGENZIA IMMOBILIARE IN BRIANZA

Ormai eravamo molto in là con i tempi e trovare un nuovo acquirente che quasi certamente avrebbe dovuto fare un mutuo e quindi ripetere tutto l’iter era quasi impossibile. Soprattutto, io e mia moglie eravamo preoccupati del fatto che nessuno chiamava per la casa e venderla era diventato oltre che urgente anche necessario. 

Avevamo messo tutta la nostra liquidità nell’acquisto del nuovo appartamento convinti che in pochi mesi ne saremmo rientrati con la vendita.

A quel punto dovevamo cambiare strada. Avevamo chiamato Angelo Acquafresca, titolare di Casa&Style, agenzia immobiliare a Cavenago di Brianza vicino a Vimercate. Era stata una collega di mia moglie a consigliarci: lei si era trovata bene quando aveva venduto.

Al primo incontro Angelo ha voluto che gli raccontassimo cosa non era andato bene per capire dove era stato l’errore e per poterlo quindi risolvere più velocemente. Anche lui, una volta visto l’appartamento, fu lapidario in merito alla valutazione immobiliare che era in linea con quelle che ci avevano mesi primi fornito le altre agenzie.

Abbiamo ricevuto precise indicazioni su quello che sarebbe stato fatto cercando di accorciare al massimo i tempi, da professionista non ci ha voluto illudere ma farci essere ottimisti sì perché vendere era possibile.

  1. Per prima cosa dovevamo svuotare l’appartamento che risultava veramente troppo pieno, avremmo comunque sgomberato quei mobili e questo, oltre a mostrare realmente ai visitatori l’ampiezza dei locali, ci ha anche permesso di vederci proiettati verso la realtà della vendita.
  2. Nel frattempo tutta la documentazione sulla casa veniva controllata e predisposta come se già fosse il momento dell’atto notarile e ancor prima della perizia nel caso l’acquirente avesse chiesto mutuo alla sua banca.
  3. Ripulita la casa sono state fatte le fotografie e anche un video che insieme ad un annuncio completo di tutte le informazioni è stato pubblicato sul sito dell’agenzia e sui portali immobiliari.
  4. L’agenzia ha fatto una cosa che non conoscevo: ha messo in condivisione l’annuncio con altre agenzie collaboranti ! Questo ha permesso di avere non solo i clienti già profilati da Casa&Style che stavano in quel momento cercando un appartamento con le caratteristiche del nostro, ma anche tutti quelli delle altre agenzie collaboranti.

Le richieste sono state parecchie e il flusso di telefonate non si è esaurito così a breve come era capitato con il mio annuncio.

UN VANTAGGIO DELL’AGENZIA CHE AVEVO SOTTOVALUTATO

Conoscendo le nostre difficoltà nello spostarci a Vimercate, Angelo ci ha dato la sua disponibilità ad occuparsi delle visite senza che la nostra presenza fosse necessaria. E’ stato utilissimo perché io e mia moglie potevamo spostarci solo nel week-end mentre gli acquirenti interessati erano spesso disponibili solo durante la settimana in orari che noi non saremmo stati in grado di conciliare con gli impegni lavorativi.

In poco più di venti giorni abbiamo ricevuto una proposta di acquisto scritta accompagnata da un assegno a titolo di caparra. La proposta ci ha soddisfatti perché non era tra l’altro condizionata all’erogazione di un mutuo e quindi i tempi erano decisamente più brevi del previsto. Inoltre essendo la casa già stata sgomberata abbiamo potuto soddisfare la richiesta degli acquirenti che potevano e desideravano rogitare in pochi giorni.

Dopo la mia esperienza posso affermare che vendere una casa da privato senza agenzia non è impossibile ma è un lavoro vero e proprio.

Per poter vendere una casa da privato oggi, altre alle conoscenze tecniche e legali necessarie e del mercato immobiliare servono:

  1. tanto tempo a disposizione
  2. capacità di gestire lo stress
  3. realismo e concretezza
  4. capacità di gestire le trattative senza farsi sopraffare dall’emotività.

In Italia puoi vendere la tua casa senza agenzia, nessuno ti obbliga e sei tu a scegliere. Un consiglio che do a chi vorrebbe vendere casa e pensa di farlo da solo, da privato, è di valutarne e considerarne bene prima tutti gli aspetti.

Bisogna trovare un’agenzia immobiliare seria, affidabile, che lavori bene, con persone etiche ed esperte. Ti sgravi veramente di un carico di stress non indifferente soprattutto se non hai molto tempo a disposizione da dedicare alla vendita.

CASA VENDUTA NEI TEMPI

Io ho provato a vendere casa da privato ma non avevo tempo, ero sotto stress e mi mancavano tante informazioni che invece erano necessarie. Gestire il dialogo con l’acquirente è stata la cosa più difficile per me perché restavo fermo sulla mia posizione senza possibilità di trovare un accordo, lo stesso faceva il mio acquirente e così non si va certo da nessuna parte. Ho perso senza accorgermene molto tempo e quando ho deciso di giocarmi la carta dell’agenzia ho deciso di fidarmi totalmente. Sono stato fortunato? Sicuramente la segnalazione che abbiamo ricevuto da una vecchia cliente di Casa&Style è stata provvidenziale, però come ci ha detto Angelo quando ci siamo incontrati alla prima consulenza, ci sono molte agenzie immobiliari serie che lavorano bene e non è così difficile capire se puoi fidarti o no. Forse è più difficile scardinare i pregiudizi che ci sono ancora su questa figura professionale.

Un saluto.


La storia di Simone è un esempio concreto di come vendere casa senza un’agenzia immobiliare possa rivelarsi una sfida, ma anche di come la consulenza professionale possa fare la differenza. Non c’è dubbio che una vendita privata richieda tempo, impegno e capacità di gestire le trattative, ma affidarsi a esperti del settore può semplificare notevolmente il processo e garantire risultati sorprendenti.

Quando si tratta di ottenere risultati ottimali e ridurre lo stress, un’agenzia immobiliare competente fa la differenza!

 

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